LGNET 3: a Genova al via il centro diurno ‘One stop shop’ e l’Unità mobile per la presa in carico integrata dei migranti

Sono state presentate a Genova, nella sala Piccardo di Anci Liguria, le novità in arrivo sul territorio nell’ambito di LGNET, il progetto europeo giunto alla terza edizione, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027 che vede come capofila il Ministero dell’Interno, in collaborazione con ANCI e la Fondazione Cittalia, attualmente operativo in 22 Comuni italiani tra cui Genova.

Il progetto si configura come un modello di crescita condivisa per connettere i servizi preposti e permettere un’integrazione efficace e dignitosa dei cittadini di Paesi extra UE in aree urbane svantaggiate.

Nel corso dell’incontro, che si è tenuto l’11 aprile, sono state fornite informazioni relative alle attività del progetto LGNET 3 in corso a Genova, rivolte ai migranti che hanno necessità di essere orientati ai servizi, nell’ottica dell’integrazione. È attivo nel cuore di Genova, in vico Tacconi, un centro diurno multiprofessionale “One stop shop” di prima accoglienza dedicato alla presa in carico educativa e psico-sociale delle persone segnalate o intercettate in condizioni di vulnerabilità e/o emergenza. I destinatari provengono dai servizi comunali e dall’Unità mobile, sistemi che lavorano in maniera sinergica. Aperto nel pomeriggio, il centro offre assistenza ai migranti tramite supporto educativo, psicologico, e aiuto nella ricerca di un’abitazione attraverso le figure di mediatori immobiliari, che ascoltano le esigenze combinandole con le opportunità disponibili, sia provenienti da privati che pubbliche. Per i nuclei familiari che accedono al centro, inoltre, è previsto un servizio di baby-sitting, con un educatore dedicato.

Accanto al centro diurno, che costituisce un punto di accesso centralizzato con una vasta gamma di servizi, si affianca l’Unità mobile, dislocata 4 giorni alla settimana in orario pomeridiano e serale in vari punti della città, che monitora il territorio genovese, con l’obiettivo di intercettare la popolazione straniera che difficilmente si avvicina ai servizi territoriali, indirizzarla nella soddisfazione delle proprie necessità, cercando di prevenire fenomeni di esclusione e marginalità sociale. L’Unità mobile rappresenta un punto di accesso diffuso ma anche un’antenna, un punto di osservazione privilegiato del Comune in relazione ai bisogni del territorio. A prestare assistenza ai migranti è un’équipe multidisciplinare composta da un educatore e uno psicologo sia nel centro diurno che nell’Unità mobile, più un mediatore culturale e immobiliare nel One stop shop.

Mentre il servizio dell’Unità mobile fornisce agli utenti intercettati una preliminare valutazione dei bisogni e un primo intervento immediato, il servizio di One stop shop fornisce al migrante le risposte utili per il suo orientamento sul territorio indirizzandolo direttamente ai servizi della presa in carico.

L’obiettivo di LGNET 3 è intercettare e assistere complessivamente 400 cittadini di Paesi terzidi cui 200 mediante una presa in carico psicosociale, e accompagnarne 120 verso l’autonomia abitativa.

LGNET 3 presenta, dunque, elementi fortemente innovativi, ma l’impegno del Comune di Genova continua anche per gli altri due tradizionali filoni di azione del progetto, l’impegno civico e l’accompagnamento all’abitare, presenti anche nella precedente edizione LGNET 2.

All’evento, organizzato dalla Direzione Servizi per fragilità e vulnerabilità Sociale e dall’Unità Processi migratori del Comune di Genova, e da Anci Liguria, è intervenuta la Responsabile del Dipartimento integrazione e accoglienza, gestione immigrazione di Anci nazionale Camilla Orlandi che ha rimarcato l’importante ruolo di innovazione che LGNET esprime. “All’interno del partenariato – ha detto – si stanno sviluppando esperienze legate al superamento dell’emergenza abitativa e agli one stop shop che rendono maggiormente accessibili i servizi del territorio ai cittadini stranieri, con l’auspicio che in futuro il progetto diventi strutturale per garantire la stabilità di risorse per i territori.

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