LGNet3, il Comune di Bari pronto a impegnarsi su housing, inclusione sociale e lavorativa

Tra i nuovi Comuni capoluogo entrati a far parte della rete di LGNet – il progetto guidato dal Ministero dell’Interno in partenariato con ANCI, la Fondazione Cittalia e nato con l’obiettivo di favorire l’inclusione dei migranti regolari non ancora sufficientemente integrati – rientra anche Bari.

All’interno del percorso progettuale, il Comune prevede una presa in carico integrata del beneficiario, dove l’assistente sociale definisce sulla base delle esigenze rilevate, il percorso dello stesso e l’inserimento in specifiche attività di sostegno, anche alla presenza di un tutor dedicato.

In particolare, il Comune si impegnerà in interventi socio-assistenziali con l’attivazione di una unità mobile dotata di una équipe multidisciplinare con figure professionali dedicate e in interventi di inclusione abitativa che prevedono una accoglienza temporanea del migrante e un accompagnamento personalizzato anche con una accoglienza in housing e co–housing.

 “La motivazione principale che ci ha portato a concentrare le priorità su queste specifiche linee di intervento – l’inclusione abitativa e l’integrazione dei migranti nella comunità locale – risiede nella volontà di affrontare in modo concreto ed efficace le principali sfide sociali che emergono nel nostro territorio” dice l’Assessore alla giustizia e al benessere sociale e ai diritti sociali Elisabetta Vaccarella.

“Bari è una città con una storia di accoglienza e solidarietà, ma anche con bisogni complessi legati ai flussi migratori, alla precarietà abitativa e alla necessità di promuovere la coesione sociale e limitare il rischio di marginalizzazione, bisogni che possono essere soddisfatti solo affrontandoli in modo sistemico e integrato.

L’inclusione abitativa è stata individuata come un elemento cruciale per garantire una stabilità di base, dalla quale costruire percorsi più ampi di autonomia e integrazione. L’introduzione di soluzioni come l’housing e il co-housing non solo risponde all’urgenza di fornire un alloggio, ma rappresenta anche un’opportunità per creare legami e reti relazionali all’interno della comunità e riflette una visione che mira a superare la logica emergenziale, promuovendo soluzioni che stimolino l’autonomia e la partecipazione attiva dei beneficiari. Questo, combinato con il supporto personalizzato e la presenza di un tutor dedicato, consente di rispondere meglio alle esigenze specifiche di ogni individuo. Inoltre, l’unità mobile con una équipe multidisciplinare rappresenta un approccio proattivo e flessibile, capace di intercettare le esigenze direttamente sul territorio, adattandosi alle specificità del contesto e delle persone coinvolte.

L’esperienza accumulata nel Comune di Bari, con interventi consolidati come l’Unità mobile di Strada e i progetti di housing e co-housing, ci ha permesso di comprendere l’importanza di interventi strutturati e personalizzati, che rispondano concretamente alle esigenze delle persone più vulnerabili.

L’obiettivo è creare percorsi strutturati che possano rispondere sia ai bisogni primari, come l’alloggio, sia a quelli legati all’inclusione sociale e lavorativa, riconoscendo che tali elementi sono strettamente connessi e determinanti per un’integrazione duratura e sostenibile.

Riguardo all’esperienza dei Comuni già parte della rete LGNet dalla prima edizione, questa rappresenta senz’altro un contributo di valore. Riteniamo che le pratiche come l’unità mobile di strada e gli interventi abitativi già attivi nel nostro Comune si integrino perfettamente con le buone pratiche consolidate e le metodologie sperimentate in altri territori e che queste ultime possono offrire un’importante base di confronto, favorendo l’adozione di modelli di intervento efficaci e l’individuazione di soluzioni innovative. Il lavoro in rete permette non solo di condividere risorse e competenze, ma anche di capitalizzare sull’esperienza collettiva per affinare e migliorare le strategie di intervento a beneficio dei cittadini e dei migranti“.

Condividi