L’ECONOMIA CIRCOLARE PASSA DAGLI IMPIANTI. RISORSE E SEMPLIFICAZIONE LE CHIAVI PER ACCELERARE
COMUNICATO STAMPA
L’ECONOMIA CIRCOLARE PASSA DAGLI IMPIANTI. RISORSE E SEMPLIFICAZIONE LE CHIAVI PER ACCELERARE
Dieci relatori per la prima giornata di formazione della Circular Economy Academy per sindaci, assessori e amministratori locali. Il 25 giugno la seconda giornata dedicata al ciclo idrico e dei rifiuti.
(Roma, 10 giugno 2021) “È necessario colmare il gap di impianti di raccolta e di trattamento di rifiuti perché l’economia diventi davvero circolare”, lo ha detto Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica intervenendo alla prima giornata della Circular Economy Academy organizzata ieri mattina da Core in collaborazione con The European House – Ambrosetti in partnership con ANCIcomunicare, rivolta ai sindaci, agli assessori e agli amministratori locali per focalizzare le strategie e le azioni in campo relative all’economia circolare.
“In questa fase– ha aggiunto Gava- è necessario semplificare tutti i processi, dall’accesso alle risorse alle autorizzazioni finali. Così come, mai come ora, è fondamentale il ruolo degli Enti Locali, il primo biglietto da visita con il cittadino. Per superare gli ostacoli alla costruzione di nuovi impianti, così come previsto dal PNRR, saremo di supporto agli Enti Locali”.
Focus della prima giornata di formazione dell’Academy – che prevede tre momenti di formazione tra maggio e luglio dove rappresentanti istituzionali, manager e accademici si confrontano sul ruolo dell’economia circolare, dell’ottimizzazione del ciclo idrico e dei rifiuti, di come progettare e realizzare la smart city – è stato il quadro normativo europeo, la situazione impiantistica in Italia e il rapporto tra pubblico e privato. Il 25 giugno ore 9.30 ci sarà la seconda giornata dedicata al ciclo idrico e dei rifiuti.
“CONAI sostiene da sempre i Comuni italiani, mettendo loro a disposizione risorse economiche e know-how”, ha detto Luca Ruini, Presidente di Conai, partner del percorso di formazione. “Sappiamo però che in Italia le Regioni del Sud soffrono di una grave carenza di impianti: stimiamo che al Meridione oggi ne manchino 165. È il momento di dialogare con i territori per spiegarne l’importanza, ma anche di aiutarli a dotarsi di competenze professionali adeguate per dare attuazione ai progetti che speriamo il PNRR permetterà di realizzare. La creazione di questi impianti, infatti, richiederà la formazione di un grande numero di addetti. I nostri Percorsi formativi “Green Jobs” – ha concluso Ruini- si inscrivono in questo percorso: è oggi in partenza quello con l’Università degli Studi di Palermo ed entro fine anno sarà avviato quello con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Creare competenze sul territorio, del resto, è una delle strategie più premianti per sviluppare una cultura ambientale forte e per facilitare la chiusura del cerchio nella gestione dei rifiuti”.
Il consolidamento dei processi di economia circolare passa anche attraverso la conversione dei piani industriali verso un’economia green.
“A2A ha lanciato di recente un Piano industriale decennale, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu al 2030. Gli investimenti ammontano a 16 miliardi di euro e saranno articolati su due pilastri portanti: economia circolare, a cui sono dedicate il 40% delle risorse, e transizione energetica”, ha sottolineato Marco Patuano, Presidente di A2A, nell’aprire la prima giornata. Tuttavia, “L’Italia sul tema dell’economia circolare ha dei margini di miglioramento, soprattutto nel Mezzogiorno”, ha evidenziato Patuano. “A2A guarda con grande interesse al Centro e Sud Italia come aree in cui portare la sua esperienza nel waste management, ma è necessario risolvere la questione delle autorizzazioni e avviare una concertazione con i territori creando una virtuosa collaborazione basata anzitutto su un cambio culturale”. “Aumentare il flusso degli investimenti dei soggetti privati, garantire certezza normativa e regolatoria sono aspetti fondamentali anche per la gestione del ciclo idrico, al fine di superare le infrazioni europee relative alla depurazione delle acque”, ha concluso il Presidente di A2A.
“La città è il luogo dove converge la maggior parte della popolazione mondiale, dove si consuma gran parte delle risorse prodotte e dove le criticità ambientali assumono particolare rilievo”, ha detto Fernanda Panvini, Head of Circular Economy Italy, Enel.
“Allo stesso tempo, le città possono rappresentare il punto di partenza di una transizione verso un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile. Una città circolare, – ha concluso Panvini- re-immaginando la sua relazione con i flussi di materia e di energia e il modo in cui utilizza le sue infrastrutture e i suoi spazi, può migliorare la qualità della vita dei cittadini in molti ambiti quali salute, ambiente, sviluppo e inclusione sociale”.
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Silvia Bernardi 348-2668822
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